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charo.
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COME UN FARO NELLA NOTTE
Diverrei per te un faro nella notte, come quando nel mare delle incertezze, i dubbi e le paure son tempesta e burrasca fra le onde dei sentimenti. Dalla banchina del cuore irrorerà quella luce che non abbaglia, ma che guida, con fermezza ma senza invadenza verso la quiete al diporto…Vivi oggi le tue certezze, che tanto il domani non esiterà a venire, con le sue gioie, con i suoi dolori. Ma con solo una realtà, di quella luce: che eternamente ti sarà vicino
Mario Celotto
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charo.
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Per te amore mio
Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato degli uccelli
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato dei fiori
Per te
amore mio
Sono andato al mercato dei rottami
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amore mio
Poi sono andato al mercato degli schiavi
E ti ho cercata
Ma senza trovarti
amore mio.
Jacques Prévert
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charo.
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I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.
Jacques Prévert. -
charo.
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Il Silenzio
Ascolta, figlio, il silenzio.
E' un silenzio ondulato,
un silenzio,
dove scivolano valli ed echi
e che piega le fronti
al suolo.
Federico Garcia Lorca
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charo.
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Cuore nuovo
Il mio cuore come una serpe
si è spogliato della sua pelle
e la tengo fra le mie dita
piena di ferite e di miele.
I pensieri annidati
nelle tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesucristo e di Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena indolenzita
di ciò che volli e ora non amo più.
Vedo in te embrioni di scienze,
mummie di versi e scheletri
di antiche mie innocenze
e di miei romantici segreti.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli dormienti del muio male?
O ti metterò sopra I pini
-libro dolente del mio amore-
perché tu conosca I trilli
dell'usignolo all'alba?
Federico Garcia Lorca
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charo.
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Come ti amo?
Come ti amo? - Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
Ti amo fino agli estremi di profondità,
di altura e di estensione che l’anima mia
può raggiungere, quando al di là del corporeo
tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
Ti amo con la stessa purezza con cui essi
rifuggono dalla lode;
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
e quella che fanciulla mettevo nella fede;
Ti amo con quell’amore che credevo aver smarrito
coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,
i sorrisi, le lacrime dell’intera mia vita! - e,
se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.
Elizabeth Barrett Browning
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carognassa.
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La farfalla nel vino
Una farfalla è volata nel mio bicchiere di vino,
ebbra si abbandona alla sua dolce rovina,
remiga senza forze, ora sta per morire;
ecco, il mio dito la solleva via.
Così il mio cuore, accecato dai tuoi occhi,
felice affonda nel denso calice, amore,
pronto a morire, ebbro del tuo incanto
se un cenno di tua mano non compia il mio destino.
H. HESSE. -
carognassa.
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Sei
"Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d' estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro."
N. Hickmet
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carognassa.
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Presenza
Tutto è annuncio di te!
Appare il sole radioso,
e tu dietro a lui,spero.
Esci fuori in giardino
e sei rosa fra le rose,
e sei giglio fra i gigli.
Quando nel ballo ti muovi
si muovono le stelle,
insieme e intorno a te.
Notte!E così sarebbe notte!
Tu superi lo splendore
soave e seducente della luna.
Seducente e soave sei tu,
e fiori,luna e stelle
a te s'inchinano,o sole!
Sole,sii anche per me
artefice di giorni radiosi!
Questa è vita,è eternità.
J.W. Goethe. -
carognassa.
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HO FAME DELLA TUA BOCCA
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.
neruda. -
carognassa.
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SE TU MI DIMENTICHI
Voglio che sappia
una cosa.
Tu sai com'è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
neruda. -
charo.
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Il vostro cuore conosce nel silenzio i segreti dei giorni e delle notti.
Ma il vostro orecchio brama il suono della conoscenza che il cuore ha.
Vorreste sapere con le parole ciò che da sempre conoscete nel pensiero.
Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei vostri sogni.
Ed è bene sia così.
La nascosta sorgente dell'anima dovrà pur sgorgare e correre mormorando al mare;
E il tesoro dell'infinita vostra profondità dovrà pur rivelarsi al vostro sguardo.
Ma non vi siano bilance a pesare questo tesoro ignoto;
Né sondate le profondità della conoscenza in voi con asta o scandaglio.
Poiché il vostro io è infinito e sconfinato mare.
Non dite, " Ho trovato la verità", ma piuttosto " Ho trovato una verità".
Ne dite, "Ho trovato il sentiero dell'anima." Dite invece, " Ho incontrato l'anima che avanzava su ogni sentiero".
L'anima non cammina su di una linea, e nemmeno cresce come una canna.
L'anima si apre come fior di loto dagli innumerevoli petali.
Khalil Gibran. -
>>°SuMmY°<<.
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CITAZIONE (charo @ 22/7/2004, 14:17) Empiti di me
<span style='color:blue'>Empiti di me.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi.
Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, è la tua ora.
Sono colui che passò saltando sopra le cose,
il fuggitivo, il dolente.
Ma sento la tua ora,
l’ora in cui la mia vita gocciolerà sulla tua anima,
l’ora delle tenerezze che mai non versai,
l’ora dei silenzi che non hanno parole,
la tua ora, alba di sangue che mi nutrì d’angosce,
la tua ora, mezzanotte che mi fu solitaria.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Io sono ciò che geme, che arde, che soffre.
Io sono ciò che attacca, che ulula, che canta.
No, non voglio esser questo.
Aiutami a rompere queste porte immense.
Con le tue spalle di seta disseppellisci queste àncore.
Così una sera crocifissero il mio dolore.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Voglio non aver limiti ed elevarmi verso quell’astro.
Il mio cuore non deve tacere oggi o domani.
Deve partecipare di ciò che tocca,
dev’essere di metalli, di radici, d’ali.
Non posso esser la pietra che s’innalza e non torna,
non posso essere l’ombra che di disfa e passa.
No, non può essere, non può essere.
Allora griderei, piangerei, gemerei.
Non può essere, non può essere.
Chi avrebbe rotto questa vibrazione delle mie ali?
Chi m’avrebbe sterminato? Quale disegno, quale parola?
Non può essere, non può essere, non può essere.
Liberami di me. Voglio uscire dalla mia anima.
Perché tu sei la mia rotta. T’ho forgiata in lotta viva.
Dalla mia lotta oscura contro me stesso, fosti.
Hai da me quell’impronta di avidità non sazia.
Da quando io li guardo i tuoi occhi son più tristi.
Andiamo insieme. Spezziamo questa strada insieme.
Sarò la tua rotta. Passa. Lasciami andare.
Desiderami, stremami, versami, sacrificami.
Fai vacillare le cinte dei miei ultimi limiti.
E che io possa, alfine, correre in fuga pazza,
inondando le terre come un fiume terribile,
sciogliendo questi nodi, ah Dio mio, questi nodi,
spezzando,
bruciando,
distruggendo
come una lava pazza ciò che esiste,
correre fuor di me stesso, perdutamente,
libero di me, furiosamente libero.
Andarmene,
Dio mio,
andarmene!
<span style='color:red'>Pablo Neruda</span></span>
stupenda. -
carognassa.
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bella l'ultima charo . -
charo.
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VAGARE NELLA NEBBIA
Strano, vagare nella nebbia!
E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro, ognuno è solo.
Pieno di amici mi appariva il mondo quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala non ne vedo più alcuno.
Saggio non è nessuno che non conosca il buio
che lieve ed implacabile lo separa da tutti.
Strano, vagare nella nebbia! Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro ognuno è solo.
Hermann Hesse
Edited by charo - 25/7/2004, 15:22.