Terracina

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  1. Lady Babina
     
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    Terracina è un comune di 42.915 abitanti in provincia di Latina. Conserva numerosi monumenti del suo passato romano e medioevale ed è una frequentata località balneare

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    Panorama della città verso il Circeo e la pianura pontina.

    La città è situata al bordo meridionale della pianura pontina, alla foce del fiume Amaseno, sulla costa tirrenica (golfo di Gaeta); si sviluppa da una propaggine del Monte Sant'Angelo (Monti Ausoni), dove giace il centro storico, fino al lungomare Circe. La rupe di Pisco Montano segna nettamente il confine meridionale del centro abitato; a sud si apre la pianura di Fondi, a nord l'urbanizzazione degrada progressivamente verso la campagna aperta e i borghi rurali.

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    Il lastricato della via Appia nel centro della città romana (Foro Emiliano)

    I ritrovamenti più antichi nel territorio si riferiscono a materiali preistorici rinvenuti nella Caverna della Catena al Pisco Montano.
    Secondo una leggenda erudita, riportata da Dionigi di Alicarnasso la città sarebbe stata fondata da profughi di Sparta. Nei racconti mitologici fu identificata con il paese dei Lestrigoni o con la sede della maga Circe (Odissea).
    La città fu probabilmente in origine un centro ausonio, sorto su due modeste alture sotto il monte Sant'Angelo: su quella più elevata (colle di San Francesco) ebbe sede l'acropoli. La città ebbe il nome di Tarracina, di presumibile origine pre-indoeuropea e secondo alcuni collegato al vocabolo etrusco Tarchna, dal quale deriva anche il nome dei re di Roma Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo.

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    Il porto canale oggi, visto dal tempio di Giove Anxur

    Le antiche mure di cinta di epoca volsca e romana, di cui rimangono visibili solo alcuni tratti, erano state in seguito sormontate dalla nuova fortificazione costruita nel V secolo. Dopo il loro abbandono, una parte del camminamento di ronda fu trasformata in passeggiata pubblica e circondata da abitazioni.
    Delle porte cittadine la Porta Albina fu abbattuta nel 1831, mentre della Porta Maggio, distrutta alla fine del Settecento rimangono solo le torri laterali, trasformate in abitazioni. Una nuova porta di accesso all'abitato, Porta Romana, fu realizzata nel 1780 sul lato nord-occidentale, su progetto di Gaetano Rappini, riunendo alla città il borgo esterno di "Cipollata". La nuova costruzione si appoggia ad una torre più antica, con basamento in opera poligonale e sopraelevazione in opera incerta, parte probabilmente della cinta muraria più antica. Nella parte alta della città si conserva anche una torre medioevale, realizzata in blocchetti di calcare inframmezzati da filari con mattoni e datata al X secolo.

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    Torre Frumentaria sede del museo civico, il duomo di San Cesareo e la torre del castello.

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    Monumenti
    La città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro cittadino e l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda avvenuta principalmente del XIX e XX secolo, in seguito alla intrapresa bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI e della creazione del Borgo Pio.
    Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova l'antico santuario di Giove Anxur.
    Nei dintorni il Parco Nazionale del Circeo è situato a pochi chilometri dalla città.


    Città alta

    Complesso Monumentale del Foro Emiliano

    La parte alta della città si imposta intorno alla piazza centrale, l'antico Foro Emiliano, centro cittadino dell'epoca romana, conservatosi nei secoli e sede della cattedrale di San Cesareo e del Municipio (piazza del Municipio).
    L'antico Foro romano era attraversato lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo: la via era in origine separata dall'area forense per mezzo di una serie di pilastrini. La piazza conserva tuttora l'antica pavimentazione in lastre di calcare (fine del I secolo a.C. - inizi del I d.C.), sulla quale si conserva l'iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò la realizzazione (Aulus Aemilius).

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    Il Capitolium romano

    Ai lati del Foro sorgevano i principali edifici pubblici della città romana. Sul lato orientale sorgeva la basilica, i cui resti furono disegnati da Baldassarre Peruzzi e in seguito ricoperti dal Palazzo della Bonificazione Pontina, eretto tra il 1780 e il 1785 e che ha successivamente inglobato anche il palazzo De Vecchis. Sul lato nord i bombardamenti del 1944 hanno permesso di rimettere in luce un porticato affacciato sulla via Appia e sopraelevato di tre gradini, con colonne e pavimentazioni in marmo, alle spalle del quale si sono rinvenuti i resti del teatro romano, in parte ancora ricoperti dalle case medioevali, che hanno assunto una caratteristica pianta curvilinea, poggiandosi sopra le sue strutture.

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    I resti del teatro romano (parte della cavea con sedili e parte della scena)

    Sul lato occidentale sorgeva un grande tempio marmoreo di età imperiale, in seguito inglobato nella cattedrale, che conserva parte dell'alto podio, in cui si aprivano locali per il deposito degli oggetti sacri, oggi trasformati in botteghe. A fianco di questo, verso nord, un secondo tempio più piccolo, identificato nel Capitolium della colonia romana. Il tempio in origine con quattro colonne in facciata di stile tuscanico, era infatti dotato di tre celle affiancate, costruite in opera reticolata in cui si alternano tufelli di tufo giallo e di calcare scuro.



    Il Duomo

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    La cattedrale che inglobò il tempio maggiore fu costruita e consacrata a San Cesareo nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo risalgono il campanile e il portico antistante, con fusti di colonna riutilizzati da più antichi edifici romani e capitelli ionici, basi decorate con leoni e trabeazione, in parte scolpita e con fregio a mosaico (prima metà del XIII secolo) in stile cosmatesco. L'interno a tre navate è suddiviso da colonne ugualmente romane riutilizzate, conserva uno splendido pavimento cosmatesco. Alla stessa epoca si devono il pulpito e il cero pasquale. Agli inizi del XVIII secolo l'interno ricevette una copertura a volta.

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    L'interno della cattedrale, con la nuova volta settecentesca

    Sul fianco destro della cattedrale si affaccia sulla piazza anche il Palazzo Vinditti, del XIII secolo, originario palazzo civico, che scavalca con un grande arco gotico la via Appia e conserva una delle trifore originarie. Le forme architettoniche sono quelle proprie dell'architettura cistercense, adattate ad usi civili. Sul lato meridionale della piazza si eleva alla stessa altezza del campanile la contemporanea Torre Frumentaria o "Torre dei Rosa" (XII-XIII secolo), che fu probabilmente in possesso di questa famiglia. Tra la torre e la chiesa è il Palazzo vescovile, risalente in origine all'epoca carolingia e ristrutturato in epoca medioevale, nel XVII secolo dal vescovo Cesare Ventimiglia, e infine nel 1786 da papa Pio VI.

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    Decorazione cosmatesca (portico della cattedrale)

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